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Ho il piacere di invitarvi alla mostra di Sara Menegatti che si terrà a Firenze dal 18 febbraio (inaugurazione ore 18,30) al 31 marzo al F_AIR - Florence Artist in Residence. Evento in collaborazione con ARTOUR-O e Premio gAt (Giovani Artisti di Talento).

Riflesso di memorie: apparizioni effimere, evanescenti, si manifestano come scorci di vita vissuta che riaffiorano alla mente a testimonianza di un passato che ancora agisce sull’oggi.

Le fotografie di Sara Menegatti sono attivatori di coscienza, si basano sul potere evocativo d’oggetti ed ambienti quali silenti narratori di storie passate. Il ciclo d’opere esposte in mostra, indaga la capacità che le reminiscenze hanno di risvegliare in noi ricordi ed emozioni, spesso sopite o accantonate, entrando semplicemente in contatto con determinati stimoli.

Lo specchio è il mezzo scelto dall’artista per farci intraprendere questo straordinario viaggio della memoria: “attraverso lo specchio” si accede a dimensioni altre, dell’inconscio, del sogno, della fantasia. C’è una sottile malinconia nel vuoto di queste stanze intime, nei ricordi personali delicatamente raccontati. Le scarpe con i tacchi alti sono ancora presenti nella stanza ma non si specchiano, un accessorio di seduzione femminile che svanisce, come sono svanite le scene d’amore sul piccolo letto bianco. Eppure esse riappaiono nella memoria e si ripresentano nello specchio. C’è una purezza nel sentimento, nel ricordo d’amore, una leggerezza trasognata, un tempo sospeso verso l’infinito.

Melanconia e romanticismo: una visione poetica raccontata con immagini semplici ma simboliche. Il tempo si riavvolge, il passato ed il futuro coincidono in questi scatti in cui magicamente negli specchi viene riflesso un tempo differente. Le fotografie di Sara ci raccontano per immagini il tempo vissuto. La casa, scenografia del “racconto”, viene “dipinta” come il simbolo della famiglia, del focolare domestico, del femminile, luogo di protezione dal mondo, ma anche teatro della messa in scena dell’amore, del dramma, del decadimento e dell’abbandono.

Questa giovane ragazza vive il suo tempo e ci racconta molto più di quello che razionalmente cristallizza attraverso l’obiettivo. Una volta che lo specchio di Alice viene varcato il flusso del pensiero che ne scaturisce è incontrollabile: la paura del decadimento, delle occasioni perdute, l’incognita della vita. Emergono così i grandi temi esistenzialisti: la vita, l’amore e la morte.

L’immaginazione dell’artista si nutre di memoria e di desiderio, cosicchè le sue opere sono il risultato di un’attenta e delicata visualizzazione della sua personale dimensione mentale e sentimentale. Per citare le parole di P. Florenskij, in una situazione in cui la percezione del reale “si muove”, risulta inevitabile che la poesia e l’arte si rivolgano al passato ed alla memoria per raccontare la fugacità del presente.

 

Olivia Spatola

La vita quotidiana è movimento e ansia di progettazione del futuro per mezzo di uno sguardo lungimirante.

Sara Menegatti chiede di fermarsi, di mettere in discussione tutto ciò che è diventato ormai oggetto della routine per guardare verso un passato fatto di ricordi e immagini sfuocate. Lavorare sulla memoria significa estendere i confini e costruire le basi del futuro. Ambienti abbandonati e oggetti banali diventano protagonisti di sequenze fotografiche che invitano lo spettatore a non concepirli più come luoghi da vivere frettolosamente o da usare disinteressatamente, ma di collegarli ad un vissuto pregno di memoria. Le stanze ritratte nelle sue opere, così come le bambole o le scarpe, sono appartenute realmente all’artista e oggi vengono utilizzate come un pretesto per consentire a sé stessa e a chiunque altro di rievocare immagini e sensazioni di tempi lontani attraverso un viaggio che spazia dal singolare all’universale. I soggetti delle sue fotografie devono essere letti come tracce informative a proposito di eventi, sensazioni e idee appartenute al trascorso di Sara, nei quali però tutti possono riconoscersi e fare propri. Al centro della poetica di Sara c’è il ricordo del suo e di riflesso del nostro vissuto, considerato come un periodo di forza da cui attingere per affrontare le insidie della vita odierna.

 

Manuela Valentini

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